Sabato 23 maggio si è tenuta a Pisa la ormai tradizionale street parade antiproibizionista.
Il comitato promotore nel suo appello ha ricordato che “da anni ormai il movimento antiproibizionista denuncia l’inutilità e i danni delle politiche repressive contro le persone che usano sostanze, arrivando a parlare di una vera e propria “questione proibizionismo”, in quanto molti dei problemi provenienti dal fenomeno dell’uso di droghe sono da ricondurre principalmente alle politiche antidroga stesse.” A queste politiche viene contrapposto “un avanzamento culturale, politico e sociale” che si concretizza nel sostegno alle pratiche e alle esperienze di riduzione dei rischi; nel contrasto della cultura securitaria e della carcerazione di massa; nell’opposizione alla medicalizzazione della società; nell’uso della canapa come valida alternativa ecologica nell’ambito medico, alimentare e manifatturiero.
Dopo quattordici anni si può dire che “Canapisa”, la street parade antiproibizionista che si svolge alla fine di maggio a Pisa, è ormai un classico appuntamento per tutti, per chi combatte le logiche proibizioniste di qualsiasi genere ma anche per chi ancora prova a ostacolare la voglia di libertà che questa iniziativa esprime. Da qualche anno a questa parte, i poteri pubblici cittadini non riuscendo a trovare una qualsiasi scusa per vietare la manifestazione, hanno iniziato a organizzare in contemporanea sempre qualche evento in grado di fornire una buona scusa per chiudere le strade più centrali al colorato e rumoroso flusso che regala agli abitanti della città toscana una salutare, seppure momentanea, pausa dall’inquinamento automobilistico che la asfissia quotidianamente.
Quest’anno la 15ma edizione della street parade antiproibizionista è partita dalla piazza della Stazione, anche perché lo scorso anno la solita piazza si era dimostrata troppo piccola per contenere le migliaia di persone che arrivano anche da altre città. La manifestazione ha visto la partecipazione di 4-5 mila persone, un po’ meno di quelle del 2014 anche a causa della pioggia che l’ha seguita durante tutto il suo svolgimento. Sette sound system con musica per (quasi) tutti i gusti hanno accompagnato le tre ore di passeggiata conclusasi, non a caso, nei pressi del carcere dove la musica è continuata fino a mezzanotte.
Il giorno seguente sono iniziate le solite polemiche, sollevate da fantomatici comitati di cittadini che non perdono occasione per chiedere la proibizione di Canapisa e che, anche questa volta, non hanno trovato nessun valido motivo se non quelli dettati dal loro personale livore.
Uno che ha partecipato